Life Coaching
basato sull'ontologia del linguaggio


Che cosa fa il coach?

In Italia, in riferimento alla Legge 4/2013, il coach è quella figura professionale che offre supporto nell’affrontare una situazione nella quale la persona da sola non riesce a ottenere i risultati voluti, senza fornire soluzioni né consigli.

La finalità dell'attività del coach è quella di definire un obiettivo e strutturare un piano d'azione, quindi quali possano essere i passi da fare per poterlo raggiungere.

La metodologia del coaching prevede che il cliente metta in campo le sue decisioni e azioni, e che possa trovare le proprie risposte al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato.

In questo senso, il coach non è un motivatore o un trainer, bensì un ‘esperto del processo’ che, come il “coach” (carrozza) del treno, accompagna il/la cliente nel suo percorso.

È quella figura professionale che, avvalendosi di strumenti quali ascolto attivo, domande e concetti utili ad amplificare una riflessione, evidenzia strutture logiche e di pensiero che potrebbero risultare limitanti al fine di raggiungere quel determinato obiettivo.

Il compito del coach è quello di creare spazio di apertura per favorire un cambio di prospettiva nei pensieri e nelle idee della persona che richiede il suo intervento.

Nell’orientamento professionale che ho avuto il piacere di incontrare, quello basato sull’ontologia del linguaggio, queste riflessioni includono la modalità di espressione e le parole che vengono usate dal soggetto per esprimere i concetti in quanto, come la docente ci ha spesso ripetuto a lezione, “il linguaggio non è mai innocente”.














Basato sull'ontologia del linguaggio... cioè?

Anche se esistono diverse interpretazioni, la maggioranza degli studiosi fa risalire il termine ‘ontologia’ all’etimologia greca ὄντος, òntos (forma irregolare del verbo εἶναι, èinai, “essere”) e λόγος, lògos (“parola, linguaggio, discorso”).

In questo caso, il termine viene letteralmente a significare ‘discorso sull’essere’.

Quindi, questa è un’analisi fenomenologica dell’essere, ovvero un’esplorazione di quel che è, per come esso si rivela a noi.

L’ontologia del linguaggio, in questo senso, è quello strumento che va ad indagare come le parole che utilizziamo nel dialogo con gli altri e con noi stessi vadano a creare la realtà stessa di cui facciamo esperienza.


Come disse il Buddha:

Le parole hanno il potere di distruggere e di creare.

Ciò che pensi, diventi; ciò che immagini, crei.

Tutto ciò che noi siamo viene dai nostri pensieri:
con i nostri pensieri costruiamo il mondo.
















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